Eccellenza: gran pari in casa Tiferno, Passeri spezza il tabù dal dischetto

TIFERNO – ANGELANA 1-1
TIFERNO (4-3-3): Vaccarecci; Grilli (1’ st Lavano), Eramo, Tersini, Bianchi; Mariucci (1’ st Bruschi), Della Rina (1’ st Morvidoni), Bartoccini; Mercuri (43’ st Mancini), Alagia, Sbardella (11’ st Orlandi). A disp.: Palazzoli, Piombini, Cangi, Moretti. All.: Santececca
ANGELANA (4-3-1-2): Mazzoni; Bazzucchi, Ceccarelli, Nanni, Flavioni; Bartolini, Gambini, Stucchi; Barbacci (44’ pt Scopetti); Morlandi (26’ st Confessore), Passeri. A disp.: Turrioni, Mariani, Cammerieri, Muzhani, Cirocchi, Capitini, Ricciolini. All.: Sandreani
ARBITRO: Cipolloni di Foligno.
Guardalinee: Stocchi e Krriku.
MARCATORI: 38’ pt Passeri rig. (A), 3’ st Morvidoni (T).
NOTE: allontanato al 38’ st il team manager dell’Angelana Gambacorta per proteste Espulso: 49’ st Bruschi (T) per doppia ammonizione. Ammoniti: Bartolini (A), Vaccarecci (T), Gambini (A).

CITTÀ DI CASTELLO – Vale oro quanto pesa. Perché un pari così è di gran valore, e l’Angelana sa benissimo che partite come queste sono il segnale che la via è quella giusta. Anche il Tiferno capolista deve frenare al cospetto dei ragazzi terribili di Sandreani. Che sognano per un tempo, si fanno riprendere da una magia di Morvidoni, poi restano in partita pur se gravati di qualche acciacco e un po’ di ragionevole timore (di fronte c’era pur sempre la capolista) sfiorando anche di mettere di nuovo il naso avanti- L’1-1 finale rispecchia l’andamento di una gara spezzata in due: primo tempo di marca angelana, ripresa a trazione tifernate. Manca ancora Marani, sostituito da Ceccarelli, e Sandreani si affida di nuovo all’undici che ha battuto il San Sisto. Il Tiferno invece ha la testa alla Coppa (mercoledì la finale con la Ducato) e concede qualche titolare, ma nel primo tempo l’undici di Santececca gira piuttosto a vuoto. L’Angelana è sorniona e appena ha l’occasione di presentarsi dalle parti di Vaccarecci non si fa pregare: il contatto con Morlandi non è limpido, per Cipolloni di Foligno però val bene un rigore che Passeri trasforma, riscattando abbondantemente l’errore della domenica precedente (e il minuto della trasformazione era lo stesso: 38 del primo tempo…). I locali s’innervosiscono, all’intervallo al “Bernicchi” l’aria è un po’ tesa, così Santececca al pronti via della ripresa rimescola le carte operando tre cambi contemporaneamente (dentro Lavano, Bruschi e Morvidoni). A premiare l’audacia del tecnico biancorosso è una punizione (anche questa molto generosa) che consente allo specialista Morvidoni di infilare Mazzoni dopo 3’, con l’Angelana che subisce la settima rete su palla inattiva sulle 9 sin qui incassate. Inizia una fase delicata: senza Barbacci, uscito nel finale di primo tempo per una botta al ginocchio (dentro Scopetti), i giallorossi faticano a contenere le sfuriate avversarie, con Bruschi che col destro chiama Mazzoni alla risposta di puro istinto (la palla che finisce sulla traversa). Morvidoni ha un’altra chance su calcio di punizione, più o meno la fotocopia di quanto visto sul gol, ma la palla sfila appena a lato. Entra Confessore per Morlandi e al solito l’Angelana nel finale trova il modo per farsi apprezzare: sul neo entrato c’è un intervento scomposto di Tersini sul quale Cipolloni lascia correre, poi è lo stesso Confessore a trovare lo spazio per concludere da due passi, esaltando i riflessi di Vaccarecci che salva il risultato. Il Tiferno chiude in avanti: Mazzoni dice un’altra volta no a Morvidoni, poi Bartoccini di testa manca la porta. Finisce 1-1 e l’Angelana fa un figurone.

COMMENTI In casa tifernate c’è qualche recriminazione per l’arbitraggio, Alessandro Sandreani al solito tira dritto: “Io parlo dell’Angelana, che poi a pensarci bene l’unico vero fallo da fischiare era quello su Confessore… abbiamo fatto una grande partita contro una squadra di caratura e qualità superiore. Nel primo tempo siamo andati alla grande, nella ripresa c’è stato da stringere i denti ma l’occasione più ghiotta per tornare avanti l’abbiamo avuta noi con Confessore. È un altro passo avanti e va bene così. Dovevamo fare questo tipo di partita per venirne via con qualcosa in mano e così è stato”.

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