Under 15 A1: Fortebracci non basta, l’Urbetevere si prende la Final Six

ANGELANA – URBETEVERE 1-3

ANGELANA: Buini, Testa (32’ st Tombesi), Sallaku Dan., Ragusa (24’ st Lo Gelfo), Notte, Barbacci, Fortebracci, Sforna (4’ st Vitaloni), Fagotti, Fermi, Narretti (25’ st Verushi). A disp.: Darena, Guzzi, Alonso, Pagliuca, Piselli. All.: Anelli.

URBETEVERE: Della Sala, Falcone, Del Vescovo, Capuano (32’ st Rinella), Calvani G., Buffa, Giuncato, Pera, Gennari (37’ st Morale), Maccari (38’ st Coriano), Botticelli Payi (21’ st Galli). A disp.: Calvani S., Bellincampi, Dezio. All.: Barba.

ARBITRO: Borriello di Arezzo.

Guardalinee: Di Grazia e Romoli.

MARCATORI: 8’ pt Botticelli Payi (U), 16’ pt Fortebracci (A), 25’ pt Del Vescovo rig. (U), 23’ st Gennari (U).

NOTE: Spettatori 250 circa, un centinaio dei quali provenienti da Roma. Ammoniti: Pera (U), Giuncato (U). Angoli: 6-3 per l’Angelana. Recupero: pt 1’, st 4’.

SANTA MARIA DEGLI ANGELI – Il sogno scudetto dei Giovanissimi di Pierpaolo Anelli svanisce di fronte all’Urbetevere, ma accampare rimpianti sarebbe davvero chiedere troppo. Perché i giallorossi hanno dato fondo a tutte le loro residue energie per provare a tenere testa a un avversario apparso oggettivamente superiore, in grado di gestire nel miglior modo possibile le fasi più delicate di una sfida che sin dalle prime battute ha fatto capire chi fosse il più forte. Onore ai laziali che con merito si prendono la Final Six Scudetto in Emilia Romagna, ma onore e applausi a iosa per gli angelani che con grande caparbietà le hanno provate tutte pur di riuscire a tenere in piedi il proposito di entrare tra le prime 6 d’Italia. Se non ce l’hanno fatta è solo perché di fronte hanno trovato un osso davvero troppo duro, anche per chi in stagione l’ha fatta praticamente da padrone in ogni campo dove ha messo piede. Gli applausi del pubblico giallorosso, uniti alla gioia del colorito pubblico di marca laziale, hanno suggellato una mattina vissuta all’insegna del fair play e del rispetto. L’Urbetevere era condannata a vincere, all’Angelana sarebbe bastato un pari, ma che il compito dei ragazzi di Anelli fosse di quelli proibitivi lo si è capito già dopo una trentina di secondo quando Maccari è sfuggito a Notte e a tu per tu con Buini ha spedito la palla sul palo. Un avvio shock che pure è proseguito un paio di minuti dopo quando Buini ha mancato la presa su un traversone dalla destra, con gennari che da due passi ha spedito a sua volta la palla sul palo. Giallorossi contratti e quasi impauriti, Urbetevere decisamente più in palla e bravo all’8’ a trovare il vantaggio sugli sviluppi di un calcio piazzato che pesca Maccari solo sul secondo palo, lesto a scodellare per Botticelli Payi che di testa ha infilato la palla sotto la traversa (qualche dubbio sulla posizione di partenza dell’autore del gol sulla battuta del calcio piazzato). Per l’Angelana è uno schiaffo in piena regola, tanto che al 12’ Maccari avrebbe un’altra possibilità per far male, ma da buona posizione non trova la porta. La sveglia allora la suona Michelangelo Fortebracci, lesto al 16’ a sfruttare un’indecisione di Della Sala che ritarda il tempo dell’uscita e si fa anticipare dall’esterno giallorosso, che infila il piedino tra il portiere ospite e Calvani depositando la sfera nella porta ormai vuota. È il carpe diem che i ragazzi di Anelli potrebbero cogliere per provare a mettere pressione alla formazione avversaria, che per qualche minuto si lascia prendere anche da un po’ di nervosismo. L’Angelana nella parte centrale della prima frazione tiene bene il campo mettendo in mostra un ottimo palleggio in uscita, con il tridente composto da Narretti, Fagotti e Fortebracci in grado di mettere in difficoltà la difesa avversaria che fatica nelle letture. Al 25’ però un’indecisione di Testa consegna a Maccari l’opportunità di sbucare in area da sinistra, e l’atterramento falloso del terzino giallorosso consegna a Del Vescovo il rigore col quale rimette l’Urbetevere avanti. Nel finale di primo tempo però l’Angelana ha due grosse chance per ristabilire nuovamente la parità: la prima sembra la fotocopia del gol con Fortebracci che prende d’infilata la difesa gialloblù obbligando Della Sala a uscire alla disperata, col portiere che riesce a deviare la sfera quel tanto che basta per metterla fuori dallo specchio. E sul corner calciato da Sforna è di nuovo Fortebracci a colpire di testa, ma Della Sala è bravo a distendersi sulla sinistra disinnescando il pericolo. Segnali che lasciano presagire una ripresa arrembante da parte degli angelani, che invece faticano a trovare le giuste distanze e anzi progressivamente lasciano il pallino del gioco costantemente in mano agli avversari. Il caldo diventa un fattore e la necessità di forzare la giocata per cercare di ristabilire la parità costa cara ai ragazzi di Anelli, che faticano a creare opportunità da rete e soprattutto a prendere il predominio territoriale. L’Urbetevere abbassa il baricentro ma rischia pochissimo, benché davanti non riesce a rendersi efficace come dimostrato nella prima parte di gara. Maccari ci prova di testa esaltando i riflessi di Buini, che vede poi uscire un fendente di Botticelli Payi fuori di un niente, mentre dalla parte opposta Fagotti produce l’unico squillo di giornata spedendo alto col mancino una sponda di Fortebracci. La partita sostanzialmente rimane in bilico ma al 23’ una discesa sulla sinistra di Pera consegna a Gennari un cioccolatino che il centravanti laziale di testa spedisce sul palo lontano. L’Angelana alza bandiera bianca, con il valzer dei cambi che serve solo a dare spazio (più che meritato) a quanti più elementi. L’Urbetevere e i suoi coloriti tifosi (menzione di merito per il baby capo ultrà e il suo grido “non mollari mai” ripetuto a sfinimento!) possono già cominciare a fare festa: ai giallorossi l’onore delle armi, nella consapevolezza di non avere nulla da rimproverarsi.

POST PARTITA Il finale è amaro, ma Pierpaolo Anelli sapeva che sarebbe servita un’altra impresa per staccare il pass per la Final Six Scudetto. “L’anomalia era la vittoria con sole due reti di scarto che l’Urbetevere aveva conquistato con il Montemilone”, commenta a fine gara. “Sapevo che sarebbe stata dura perché conoscevo il valore dell’avversario. Purtroppo siamo andati subito in difficoltà, sulla falsariga di quanto successo a Pollenza. Poi però siamo stati bravi a rimetterci in carreggiata e a pareggiare con grande caparbietà, e il rammarico lo lego al fallo da rigore che potevamo evitare. A quel punto tutto è diventato più complicato, anche se prima dell’intervallo abbiamo avuto due grandi occasioni per andare al riposo sul 2-2. Nella ripresa onestamente siamo un po’ mancati, accusando la fatica e il caldo. Mi sarei immaginato un calo da parte loro, perché è una squadra più fisica rispetto alla nostra, e invece siamo andati noi in difficoltà finendo per perdere le distanze e lasciandoci sopraffare da un po’ di frenesia. Dispiace perché occasioni come queste non capitano tutti gli anni, ma ai ragazzi ho detto comunque di fare tesoro di questa fantastica esperienza. Sarebbe stato bellissimo andare in Romagna e goderci questa Final Six, ma oggettivamente è passata la squadra più forte e noi non eravamo nelle migliori condizioni, avendo qualche elemento chiave un po’ affaticato o acciaccato. Accettiamo il verdetto del campo: questi 70’ non cancellano proprio nulla di quanto abbiamo fatto durante tutta questa meravigliosa stagione e mi sento davvero di ringraziare tutte quelle persone che ci hanno accompagnato durante il nostro percorso. Ne usciamo rafforzati e più maturi, oltre a poter raccontare emozioni indimenticabili”. In casa laziale, Pasquale Barba rende merito all’Angelana: “Intanto per la straordinaria ospitalità, ma anche per come ha saputo battersi. Penso che in campo la differenza si sia vista e anche se noi eravamo condannati a vincere debbo complimentarmi con la squadra per il modo col quale ha interpretato questi 70’. Siamo partiti forte, poi abbiamo concesso qualcosa ma nel complesso siamo stati sempre in controllo. Ora ci andiamo a giocare questa Final Six senza sapere a cosa potremo ambire, ma con la certezza di poter vivere un’altra bella esperienza e concludere nel miglior modo possibile una stagione davvero eccellente”.

TOP PLAYER È stato l’ultimo ad arrendersi, quello che ha messo maggiormente sotto pressione la retroguardia laziale: Michelangelo Fortebracci non ha firmato solo il gol che per una manciata di minuti a rispedito l’Angelana alla Final Six, ma ha anche sfiorato in altre due occasioni la seconda marcatura personale, offrendo poi a Fagotti la chance per graffiare a sua volta a metà ripresa. La sua prova resta comunque da elogiare e avrebbe meritato miglior ricompensa.

CLASSIFICA girone C: Urbetevere* 6, Angelana 3, Montemilone Pollenza 0.

*qualificata alla Final Six Scudetto

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